Italie : la Cour de cassation autorise la culture de marijuana à la maison.

Forums: 

http://www.lepost.fr/article/2011/06/29/2536356_italie-la-cour-de-cassat...

dépénalisation du cannabis

LES POUCES VERTS

Italie : la Cour de cassation autorise la culture de marijuana à la maison
29/06/2011 à 13h58 - mis à jour le 29/06/2011 à 22h10 | 15364 vues

Après les dernières nouvelles en provenance des Pays-Bas concernant la fermeture des coffee shops, voilà une autre nouvelle qui pourrait faire l’effet d’une bombe.

Dans le sud de l’Italie, un jeune de 23 ans avait été arrêté puisque la police avait découvert une jolie petite plante verte sur le balcon côté rue.

Les juges ont profité de ce fait divers pour remettre en cause l’ensemble du système pénal lié à la possession de stupéfiants.

En gros, posséder une ou deux plantes, ce n’est pas bien grave a dit le juge italien.

Il y a la notion de "modestie" de la culture. Ce comportement est jugé inoffensif par les juges puisque il ne constitue pas une entorse à la loi… Le garçon est libre et peut continuer à cultiver la marijuana sur son balcon.

Je sens déjà l’envie de certains d’aller passer leurs vacances dans la botte…

Mario Staderini, homme politique du Parti Radical, pousse le bouchon plus loin : ce type d’activité - selon lui - devrait être davantage proposée aux jeunes, dans la mesure où elle assure au consommateur un produit de qualité, libère le consommateur du marché parallèle et diminue par la même occasion les profits des clans mafieux qui s’enrichissent avec ces ventes. Il demande donc l’autorisation de la culture de la marijuana "domestique".

Giorgia Meloni, ministre de la Jeunesse du gouvernement Berlusconi, déclare trouver ce jugement scandaleux puisque il ne punit pas, sous prétexte d’un manque de dangerosité, quelque chose que la loi considère non conforme aux normes en vigueur.

Le débat est lancé…

L’auteur
Giorgio Paparelle

inscrit depuis le 02/09/2010

Sources : Il Messagero
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=154325&sez=HOME_INITALIA

La Cassazione: una pianta di marijuana
sul terrazzo non costituisce reato

I radicali: sentenza di buon senso. Giorgia Meloni: scandalosa

ROMA - Secondo la Corte di Cassazione tenere una piantina di marijuana sul terrazzo di casa non costituisce reato, perchè nonostante le rigide norme sugli stupefacenti (la coltivazione di una sostanza stupefacente deve essere sempre punita), il fatto non ha alcuna portata offensiva. Con la sentenza 25674 i supremi giudici hanno così respinto il ricorso del procuratore generale della Corte di Appello di Catanzaro contro l'assoluzione di un 23enne sorpreso con una piantina di marijuana sul balcone della sua abitazione a Scalea (Cosenza).

La Cassazione per sdoganare dalla soglia di rilevanza penale il possesso della piantina di canapa indiana, fa riferimento a un principio giuridico che «sebbene timidamente ha già fatto capolino nella giurisprudenza di merito e di legittimità e che tira in ballo la necessità che il possesso limitato di piante o principi droganti sia in grado di procurare danni. In pratica occorre sposare la linea di giudizio che individua nella problematica dell'offensività la leva destinata in futuro ad innovare tutto il sistema penale.

Quando la modestia dell'attività posta in essere emerge da circostanze oggettive di fatto, come la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, il comportamento dell'imputato deve essere ritenuto del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario. In conclusione non solo non è punibile alcun comportamento non previsto dalla legge come reato, ma non è punibile nemmeno il reato che non procura danni a nessuno: in altre parole nullum crimen sine lege ma anche nullum crimen sine iniuria.

I radicali: «La sentenza della Cassazione introduce un elemento di buon senso e un principio liberale: non c'è reato se non c'è vittima - commenta Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani - L'autocoltivazione andrebbe promossa, perché garantisce al consumatore la qualità del prodotto, lo libera dal mercato criminale e riduce i profitti delle mafie. La legge Fini-Giovanardi deve essere superata innanzitutto perché è una legge stupida e criminogena, tanto che sono 28 mila le persone detenute per averla violata. In attesa che sia possibile al popolo italiano conoscere gli enormi costi sociali del proibizionismo e dibattere le sue alternative, chiediamo che venga calendarizzata la proposta di legge radicale, prima firmataria Rita Bernardini, per legalizzare l'autocoltivazione della marijuana».

Giorgia Meloni: «Il via libera della Cassazione alla coltivazione di marijuana sul terrazzo di casa è scandaloso. Lo stato si regge su leggi uguali per tutti, anche per chi è chiamato a farle rispettare -dichiara il ministro della Gioventù - La motivazione della sentenza ha poi qualcosa di agghiacciante, quando prevede che il fatto è non punibile anche in presenza di specifiche norme di senso contrariò, perché inoffensivo. Questo rischia di stabilire un precedente gravissimo: ovvero che un reato non sia più tale, nonostante la legge, quando considerato inoffensivo. Se i magistrati vogliono farsi legislatori smettano la toga e si facciano eleggere in Parlamento».

Martedì 28 Giugno 2011 - 20:28 Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Giugno - 19:02

Commentaires

Ajouter un commentaire

Plain text

  • Aucune balise HTML autorisée.
  • Les adresses de pages web et de courriels sont transformées en liens automatiquement.
  • Les lignes et les paragraphes vont à la ligne automatiquement.